Cosa resterà dopo la luna di miele?

27.03.2023

Elly Schlein guida il Pd da circa un mese ma sembra lo faccia da molto più tempo. In poche settimane ha messo insieme un accumulo di messaggi, per lo più di cultura radicale, venendo incontro a una domanda di "nuovo" che certamente esiste nel variegato elettorato della sinistra, soprattutto giovanile, che finora si era rifugiato nell'astensione o aveva scelto la strada populista di Giuseppe Conte. Radicale, più che di sinistra tradizionale, come se l'intreccio fra battaglie civili e lotte sociali fosse impossibile a farsi. Dai diritti delle famiglie arcobaleno alla liberalizzazione delle droghe leggere, Schlein sta seguendo un'agenda che risponde più alle sue personali convinzioni che alle reali esigenze del Paese. Di certo questa agenda è qualcosa di diverso rispetto alla tradizionale fisionomia di un partito della sinistra riformista di governo.

Chi può pensare realmente che il capitolo dei diritti civili, pur assai qualificante, possa venire prima delle riforme strutturali ormai da tempo dimenticate anche dalla sinistra? Comunque c'è da dire che per ora il gioco le funziona, fermo restando che la novità all'inizio ha sempre pagato, poi però bisogna vedere il seguito. D'altronde la neosegretaria non poteva che rianimare un partito finito in letargo con le ultime due segreterie – quelle di Zingaretti e di Letta – prive di suggestioni popolari e soprattutto di linee politiche comprensibili.

La collocazione all'opposizione poi la aiuta molto, persino nella plasticità della contrapposizione con l'altra leader donna, Giorgia Meloni, e la (momentanea?) pax interna, grazie all'accordo con un fin troppo docile Stefano Bonaccini, rappresenta un'altra condizione favorevole. Quindi, tutto bene. Ma bisogna chiedersi fino a quando Elly Schlein potrà restare sul terreno a lei congeniale delle battaglie identitarie mentre il governo cerca di prendersi il Paese. Ecco la domanda che anche nel Pd ci si comincia a porre: cosa resterà dopo la luna di miele di Elly con il suo popolo? Come pensa di dare seriamente battaglia alla sua competitor che oggi siede a Palazzo Chigi?

Finché Elly Schlein non riuscirà ad alzare lo sguardo dandosi un programma vasto, nazionale e di governo, costruendo una vera linea politica, Giorgia Meloni potrà dormire sonni tranquilli.