Gioca ancora

16.12.2021

Se l'homo erectus non avesse padroneggiato il fuoco, oggi non potremmo cucinarci nemmeno un piatto di spaghetti. Quindi teniamoci ben strette (tutte, ma proprio tutte) le conquiste della tecnologia, dando magari ogni tanto una sbirciatina agli scenari che il progresso va delineando.

Guardiamo ad esempio quanti aiuti quotidiani troviamo negli smartphone: le mappe che ci guidano all'indirizzo desiderato, la prenotazione online di un tavolo al ristorante o la stanza di un albergo, i traduttori che ci aiutano a superare le barriere linguistiche, l'ascolto immediato di una canzone che ci passa per la testa o un tutorial che ci spiega come aggiustare un rubinetto.

Un mondo decisamente più abbordabile, in cui però l'interazione con gli altri diventa sempre più superflua: con l'anziano che incontravi in un paese sconosciuto e ti dava le indicazioni di una via per il mero piacere di essere ascoltato, con l'agente di viaggi che ti pianificava le vacanze, con lo straniero con cui ti intendevi a gesti, con il venditore di dischi che ti consigliava o con l'idraulico che ti metteva una guarnizione.

C'è il rischio che, imboccata la strada dell'autosufficienza, non sia facile riconoscere il prossimo e le sue ragioni. Il messaggio audio confidato al telefonino o ascoltato in solitaria, sostituisce la vecchia telefonata, con le sue pause e l'ebrezza del contraddittorio, e se oggi provate a dire a un adolescente di alzare la cornetta del telefono fisso, vedrete sul suo viso affiorare il panico.

Più in generale sono le esperienze negative che perdono valore, specie per i più piccoli: nel mondo dei videogiochi la sconfitta, la morte o la perdita di qualcosa, sono dolori che si anestetizzano in fretta con un "gioca ancora". I mondi che creiamo sui social sono farciti di gente che ci dà ragione: un like in arrivo dall'altra parte del mondo è una carica inebriante di autostima e la conferma che abbiamo usato le parole giuste e abbiamo le idee giuste; ma un parere contrario o una emoticon antipatica viene letta - nove su dieci - come l'espressione di un odiatore da eliminare dal proprio panorama.