I signori del reggi-mento

06.05.2020

Ma che problema avete con la mascherina per non riuscire a indossarla correttamente? Forse perché nasconde le vostre fattezze apollinee? Spezza la linea del vostro profilo fidiaco? Ottunde la chiarezza dei vostri pensieri? Smorza il vostro eloquio ciceroniano? Giusto per sapere, così posso darvi un sostegno psicologico per farvi riuscire a tenerla davanti alla bocca e, sforzo supremo, sul naso. Che cosa c'è di così difficile da capire nella funzione e nell'uso della mascherina perché, soprattutto voi uomini di mezza età, dobbiate usarla come reggi-mento, oppure appesa a un orecchio o al polso come la pochette di madame Bovary? Non vedo cosa ci sia di difficile nel posizionarla correttamente sopra a bocca e naso agganciandola alle orecchie con gli appositi elastici.

Potete trovare decine di tutorial online, due gesti e via. Compito arduo? Nel caso aveste dei dubbi sulla funzione del doppio elastico, vi faccio notare, qualora non ve ne foste ancora accorti, che possedete due orecchie, una a destra e una a sinistra, dove andranno agganciati gli elastici per appoggiarla sul viso. In rete ci sono anche dei simpatici video con pupazzetti che sapranno guidarvi facilmente fino alla fine del processo. Il web pullula di risposte sulle chance che un uomo normodotato possa continuare ad avere per esalare il proprio respiro anche con la mascherina addosso: vi dico anch'io che potete farlo senza danni, anzi con grande beneficio per l'olfatto dei vostri cari e anche delle colleghe che fino a oggi avete messo a dura prova con l'effetto epatico della vostra dieta a base di birra e patatine fritte. In parole povere con il vostro alito. La mascherina è una mano santa, cancella tutto, stile Mental: «Io ce l'ho profumato», come diceva quella vecchia pubblicità a doppio senso. La mascherina non vi toglierà nessuna mascolinità, non metterà minimamente in dubbio la vostra capacità amatoria e soprattutto non nasconderà nessuna protuberanza di cui andate fieri dovuta ad attrezzi poderosi e trivelle multiuso. Tranquilli, la mascherina vi sta benissimo, anzi vi valorizza lo sguardo.

Abbiamo iniziato da tre giorni la famosa Fase 2 dell'emergenza coronavirus, e sinceramente sono preoccupato per come tenete (o non tenete) la mascherina, della vostra abitudine a non tenere le distanze sociali, di abbassare la mascherina ogniqualvolta vi venga in mente di telefonare-fumare-chiacchierare con l'amico incontrato per strada, cioè costantemente.

La pneumologa che mi segue da anni, primaria di un grande ospedale, si dice molto preoccupata per l'eventualità di una nuova impennata di infezioni, non tanto e non solo per i malati stessi, quanto per la tenuta del personale sanitario, già provato da mesi di superlavoro. Non si può essere eroi, come ci piace chiamarli, per un anno di fila: non si regge la fatica e non si regge a lungo l'orrore di questo genere di morte. Perché voi che non portate la mascherina o la portate male, evidentemente non sapete come si muore di Covid: avete visto in televisione le immagini spaventose dei mezzi militari che trasportavano le bare fuori Bergamo, avete detto una preghiera e poi siete tornati al telefilm su Sky. Ve lo dico io come si muore: si muore soffocati, in genere neri come appestati e gonfi come annegati, perché il coronavirus attacca con gioia anche il sistema vascolare. E sperate di non finire sotto il "casco", perché avreste al tempo stesso crisi di panico e crisi di soffocamento, e anche se vi andrà bene, nel senso che non morite, sappiate che da una lunga intubazione ci si riprende quasi sempre con difficoltà e si possono subire danni permanenti. E non vi dico come finireste nella bara, in quali condizioni, perché non voglio amareggiarvi troppo, ma vi assicuro che solo a pensarlo mi vengono i brividi.

Adesso sta a voi, e a noi, combattere la pandemia. Sta al nostro senso civico, al rispetto e all'amore che nutriamo non solo per noi stessi («tantochecazzomenefrega se muoio») ma anche per gli altri. Dunque, cari signori del reggi-mento, infilatevi bene quella cazzo di mascherina e rispettate le distanze, così potete dire anche voi di essere stati degli eroi, gli eroi fuori dagli ospedali.