Niente politica, solo calcioscommesse

05.01.2021

Probabilmente non cadrà, però vacilla. Si scommette sulla durata. Niente politica, solo calcioscommesse. Del governo in sé, delle sue poche ragioni e dei suoi molti torti, dei suoi Dpcm contraddittori, non sembra interessarsi più nessuno. Alle nostre orecchie suonano come imbarazzanti improvvisazioni: il martedì sera si smantella il Dpcm del martedì mattina, salvo recuperarlo il giorno dopo. Un governo che naviga a vista, dò cojo cojo. Zona rossa, zona arancione, zona gialla. L'altra notte ho sognato di vivere in un Paese governato da gente capace, poi mi sono svegliato e ho capito che era un sogno. Su la mascherina, giù la mascherina. Affrettatevi a comprare con la carta di credito nei negozi. Ma cosa state facendo? Comprate con la carta di credito nei negozi? Così vi assembrate, ma siete matti?

Prima della seconda ondata i politici al governo non facevano che vantarsi di aver affrontato meglio d'ogni altra nazione la prima ondata. Adesso non lo dicono più, si limitano a danzare sulle ordinanze smentendosi tra loro a un ritmo sempre più vorticoso, volteggiando sulle punte e scambiandosi colpi di sedere come le ippopotame in tutù nei film di Walt Disney.

Matteo Renzi, che un tempo voleva cambiare il paese, è tornato bambino, un bambino dispettoso che gioca col governo alla stessa maniera con cui un ragazzino si divertirebbe a torturare le lucertole. Faccio cadere il governo? Ma no, lo lascio vivere, altrimenti poi il centrodestra impazza. Anzi no, lo faccio cadere, poi cerco un accomodamento con la Meloni. Elezioni? Ma perché andare alle elezioni, che se va male non eleggo nemmeno un deputato e se va bene ne eleggo al massimo due? Magari il governo cade lo stesso, da solo, per le sue contraddizioni interne, come dicono i giornalisti colti.

Matteo Renzi e le sue trovate lessicali: "rottamazione", "stai sereno", una vita di parole pericolose. Formule, trovate, colpi di genio creativo, un vero e proprio paroliere: "Adesso", "l'Italia cambia verso", "Stai sereno", "Jobs Act", "Buona scuola". Ed ecco che è arrivata l'ultima sua creazione: il "piano Ciao". Ciao, la parola italiana più famosa al mondo assieme a pizza e mafia. La parola più onomatopeica che ci sia. Ciao, un soffio. Quattro lettere. Ben più definitiva e beffarda del famoso "Ciaone", ma nessuno dice "Ciao" per sedersi in tavola e chiedere un paio di ministri in più.

C'è chi spera che nulla accada, chi in Mario Draghi, ma in fondo tutti temono le elezioni, perché sanno benissimo che in caso di elezioni Salvini farebbe piazza pulita. E allora? E allora niente politica, solo calcioscommesse.