Nulla sarà come prima

01.02.2022

Sembra tutto come prima, ma non lo è. Nulla sarà come prima. Se avessero voluto la continuità, se avessero voluto lasciare le cose come stavano, avrebbero rieletto Sergio Mattarella al primo scrutinio. Se avessero avuto paura dei loro stessi parlamentari - perché a fronte dell'atteggiarsi a capetti in televisione sanno bene d'essere chiacchiera senza distintivo - avrebbero rinviato alla quarta. Invece hanno dimostrato incapacità e arroganza, sfociate in una poco dignitosa ritirata. No, ora non sarà come prima.

Il presidente confermato farà un discorso duro, metterà il Parlamento davanti alle sue responsabilità, ma sarà un parlare a una platea incapace di capire, e se anche capisse, incapace di agire. E questo porterà delle conseguenze. La prima è che il presidente del Consiglio deve smetterla di mediare. Da oggi in poi deve tirare dritto per la sua strada lavorando esclusivamente a quel che è bene fare e farlo senza tentennamenti. E se qualche politico avrà da fare la sua tronfia dichiarazione per distinguersi, la faccia pure, tanto nessuno lo starà a sentire. Quello che si è visto in questi giorni ha dimostrato l'inconsistenza di politiche senza contenuti: una raccolta di egolatrie con sconfinamenti patologici. Il governo governi con chi c'è, e se perdesse la maggioranza non servirà a nulla provare a restaurarla: vada al Quirinale e la dissolva, che tanto di lì a breve si dimostrerebbe che quella presunta maggioranza è minoranza nel Paese.

Anche se questo porterà delle conseguenze, c'è poco da lamentarsi, perché l'alternativa è il nulla. Una catalessi politica. Una situazione che aggiunge patologia a patologia. Come può funzionare una democrazia con la politica diventata perenne campagna elettorale? Hanno scavato la fossa alla cosiddetta seconda Repubblica pensando d'essere potenti, ora occorrerà essere umili per gettare le basi di un nuovo assetto, è la sola cosa che devono fare, anche perché è la sola cosa che non può essere delegata ad altri. Non dimentichiamo che dietro non c'è solo un Palazzo diroccato con i suoi abitanti rintronati. Dietro c'è l'Italia e ci sono gli italiani con i loro problemi.

E' vero che le democrazie sono fatte anche di passione e contrapposizioni, quello che non è ammissibile è il contrapporsi di facce senza testa, di schieramenti fasulli senza idee, di faziosità senza costrutto, di vociare senza dire, di demagogie mai chiamate a fare i conti con la realtà. Ma ricordiamoci che quei teatranti senza copione che abbiamo visto esibirsi in questi giorni sono quelli che abbiamo votato o che hanno approfittato del fatto che non siamo andati a votare. E anche su questo nulla potrà essere come prima.