Sorci verdi

25.07.2021

Diciamolo francamente, il sarcastico invito di Roberto Burioni «facciamo una colletta per pagare Netflix ai novax quando dal 5 agosto saranno chiusi in casa come dei sorci», non è molto professorale, soprattutto perché sottovaluta l'intensa vita notturna dei sorci, che dopo il tramonto hanno sempre scorrazzato liberamente alla faccia del coprifuoco e continueranno a farlo anche senza green pass.

E' comprensibile che Giorgia Meloni, avendo raccolto l'eredità politica di quelli che ai miei tempi si diceva condividessero l'habitat preferito dai sorci (le fogne), sia insorta contro il virologo: «questa non è scienza, frasi del genere servono solo a farsi invitare in televisione e appagare il proprio bisogno di apparire». Possiamo dubitare delle competenze della Meloni in fatto di scienza, ma quanto a frasi coniate apposta per colpire il pubblico e i media la signora ne sa almeno quanto Burioni. Tant'è vero che, da fiera vaccinista, ha detto: «una delle conquiste più importanti è la vaccinazione obbligatoria, che ci ha fatto sconfiggere per sempre gravi patologie» (2018); poi è diventata paladina della libertà di non vaccinarsi, affermando: «il green pass è l'ultimo passo verso una società orwelliana» (luglio 2021); per poi affermare: «mi vaccino, ma mia figlia nemmeno in catene» (un giorno fa).

Più o meno è la stessa posizione di Matteo Salvini, che ieri si è concesso un bagno (beh, diciamo un pediluvio) di folla a Rimini, poche ore dopo aver inneggiato alla libertà di non vaccinarsi con un selfie in cui si intravvedeva il suo QR code di neo-vaccinato (la prospettiva di non poter più accedere ai ristoranti lo ha indotto alla ragione, o forse è stato il colore verde del certificato a far vibrare le sue corde leghiste).

Saranno anche stati contraddittori i messaggi degli scienziati che si sono avvicendati in tv nell'ultimo anno, allarmandoci e rassicurandoci a giorni alterni, ma anche certi politici quanto a schizofrenia vaccinale non scherzano. Non puoi invitare la gente a opporsi al green pass quando in tasca hai il tuo bravo green pass che non solo ti mette al riparo da forme gravi di Covid, ma dal 6 agosto ti garantisce l'accesso ai locali pubblici e agli eventi di massa. Forse Salvini e Meloni sperano che i loro seguaci diano retta al vecchio adagio «fa' quel che il prete dice, non quel che il prete fa», oppure hanno trovato un modo astuto di smarcarsi ogni tanto dai loro fan più sfegatati, che senza certificazione verde non potranno più inseguirli fin dentro il ristorante per i selfie.

Non bastano 130 mila morti, un'economia in ginocchio e un altro anno scolastico a rischio, per convincere tutti della necessità di proteggere noi stessi, i nostri simili e il nostro Paese. Altro che pagargli l'abbonamento a Netflix, saranno i novax, semmai, a doverlo pagare a noi se ci toccherà un altro anno da sorci.