Svelare il proprio carattere

Per alcuni studenti sostenere l'esame scritto di Italiano alla maturità sarebbe superfluo, tanto che hanno lanciato una petizione online senza pensare che il tema è un esercizio mentale troppo importante, soprattutto perché serve a svelare il proprio carattere.
Il fatto che da decenni la scuola italiana sia un cantiere dove i lavori sono sempre aperti è già di per sé un brutto segno, e quelli all'Istruzione tirano sempre in ballo la possibilità di cambiare la scuola e con essa il metodo di studio, incuranti delle conseguenze che potrebbero lasciare agli studenti. Vedremo se il ministro Bianchi si piegherà alla leva studentesca che su change.org scrive di trovare «ingiusto e infruttuoso andare a sostenere un esame scritto in quanto pleonastico, giacché i professori, nei cinque anni trascorsi, hanno avuto modo di toccare con mano e saggiare le nostre capacità». Insomma, per costoro il tema è superfluo, superato.
È pur vero che i laureati italiani sono richiesti in tutto il mondo e che le nostre università continuano a produrre grandi menti, ma se guardiamo le fasce più giovani, la situazione si aggrava: più di un terzo dei ragazzi non ha un bagaglio alfabetico sufficiente e le riforme hanno creato classi pollaio e docenti scontenti, le stesse riforme che vorrebbero fare della scuola il centro pulsante del Paese. Più che pulsante lo vorrei pensante, per poter rimediare al disagio giovanile dei nostri giorni: com'è possibile che si dicano venti parole dove ne basterebbero cinque, o cinque dove ce ne vorrebbero venti? Il dono di sintesi, inveterata virtù, è in questo caso un campanello d'allarme a cui si sarebbe dovuto rimediare da tempo.
La situazione peggiora con gli studenti che ripetono a pappagallo perché non hanno un'idea propria da elaborare. A questo si rimedia leggendo e scrivendo. Il tema in classe è uno strumento troppo importante per poterlo cancellare solo perché a richiederlo è un manipolo di studenti. Il tema come esercizio mentale è sempre stato utile e formativo; oltre a essere un modo per stare in silenzio con i propri pensieri, consente anche di evadere senza alzarsi dal banco: si possono esprimere fantasie, gioie e paure. Fortunato chi, davanti al foglio ancora in bianco, si sente sotto pressione nel sapere che l'insegnante correggerà le sue lacune della sintassi, dell'ortografia e del lessico. Servirà a svelare il proprio carattere e soprattutto a mostrare uno stile e una punteggiatura che sono unici, personali e irripetibili.
Oscar Wilde scrisse: «Tutta la mattina ho lavorato per togliere una virgola, poi ho lavorato tutto il pomeriggio per rimetterla». Fece della sua eccentricità un pregio assoluto e immortale, non raccontandola ma scrivendola.