Una pezza peggiore del buco

31.05.2022

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, recita la massima latina. Tirare in ballo gli amici gay se si dice una bestialità sugli omosessuali, quelli di colore se ci scappa una cretineria razzista o ricordare i nostri ascendenti terroni se si è fatta una battuta indecente su un ragazzino di Cosenza, significa solo mettere una pezza invariabilmente peggiore del buco.

Nel post partita di Cosenza-Vicenza, che ha portato i biancorossi alla retrocessione, una tv veneta si è collegata con lo stadio per testare l'umore dei tifosi, tra i quali c'era Domenico, un bambino calabrese che, accompagnato dal padre, si è avvicinato al microfono e con timidezza ha affermato: "Lupi si nasce", riferendosi all'animale simbolo del Cosenza. Dallo studio, la giornalista Sara Pinna ha risposto in maniera piccata: "E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi qui in Pianura a cercare qualche lavoro". Tanto è bastato a scatenare le polemiche: il siparietto è diventato subito virale sui social e non è tardata ad arrivare la replica del padre del bambino su Facebook: "Lei ha dimostrato di essere poco sportiva oltre che ignorante e con non pochi pregiudizi. Prima di parlare è necessario pensare bene a cosa si dice perché lei non sa, cara Sara Pinna, che Domenico è figlio di due imprenditori calabresi che amano la propria terra e che con fatica dimostrano quotidianamente di voler contribuire a migliorarla e supportarla. Lei con la sua qualifica di giornalista dovrebbe dimostrare cosa sono etica e morale, due qualità a lei sconosciute".

La prima cosa che mi è venuta in mente dopo aver letto questa notizia, è che ormai in questo Paese si è completamente smarrita la buona e civile abitudine di chiedere scusa. Evidentemente deve apparire un sintomo di debolezza o di chissà quale insopportabile sottomissione, se ormai sembra essere escluso poter ammettere di aver sbagliato. La vicenda tragicomica della conduttrice televisiva veneta è soltanto l'ultimo episodio (per ora) in cui non si è stati capaci di controllare le proprie sinapsi e le parole che uscivano di bocca, per poi cercare affannosamente di recuperare in modo maldestro e vagamente patetico. Di Fonzie, leggendario personaggio di Happy Days, che non riusciva a pronunciare la parola "scusa", ce n'è uno solo e lo ricordiamo tutti con affetto perché sapeva farsi perdonare in altro modo. Chiunque lo imiti, anche inconsapevolmente, rischia figure barbine e di far rimpiangere un'epoca in cui era considerato sintomo di personalità riconoscere i propri errori e chiedere scusa guardando negli occhi la persona offesa.