
Un impiegato di banca in pensione da un anno decide di acquistare il cane che ha sempre desiderato: un bulldog inglese. Scopre subito che non sarà facile: la fattrice, una campionessa mancata di nome Ofelia, è troppo anziana per garantire una gravidanza sicura, e se nascessero solo femmine resterebbero in allevamento.
Dopo un'attesa snervante, arriva la notizia tanto attesa: Ofelia è incinta. Nascono due cuccioli, un maschio e una femmina, ma quest'ultima non sopravvive. Il maschio viene acquistato e portato nella sua nuova famiglia.
Iniziano così le passeggiate del protagonista con Giotto, un viaggio tra frammenti di vita che lo porta a riflettere sui temi universali dell'esistenza. Giotto diventa la sua finestra su un mondo sconosciuto, popolato da personaggi stravaganti, colti e sensibili, ai margini della società moderna. Il cane lo avvicina a loro, costringendolo a instaurare legami e facendo riaffiorare ricordi dolorosi che il protagonista rielabora con uno sguardo fermo e disincantato.
Durante queste passeggiate, osserva anche l'evoluzione delle vite degli amici conosciuti, che trovano la forza di cambiare prospettiva e dare un nuovo senso alla loro esistenza. L'unico ostacolo che sembra insormontabile è la chiusura mentale.

Maurizio Minnucci è nato a Fermo. Vive da molti anni a Porto San Giorgio. Laureato in Lettere e in Sociologia all'Università degli Studi "Carlo Bo" di Urbino, ha collaborato con i quotidiani Corriere Adriatico, Il Messaggero, Il Resto del Carlino e con le riviste letterarie Silarus e La Nuova Tribuna Letteraria. Ha diretto il periodico di attualità, politica e cultura del fermano Andrea.
Ha pubblicato Notte di ferragosto e altri racconti (Ediemme) ed è autore di diverse commedie teatrali. Molti suoi racconti e contributi sono stati pubblicati su riviste letterarie nazionali.
Per la narrativa breve, ha vinto i premi letterari Città di Ancona, Primavera Strianese, Gabriele D'Annunzio e il premio della critica Giffoni Film Festival. Come autore di teatro, ha vinto il Premio Picena, la Rassegna biennale di teatro dialettale del fermano, il Premio Eduardo De Filippo.