Scritture scriteriate

La gnorranza

Ci risiamo. Di nuovo la polemicuzza su Bella ciao. Carnevale. Concerto in piazza. L'amministrazione lascia che si canti Bella ciao. Vade retro Santana! Consigliere di Forza Italia, già consigliere di Alleanza Nazionale, già militante Movimento Sociale, denuncia il fatto perché il Carnevale dovrebbe promuovere il turismo e per di più Bella ciao è di sinistra, cioè di parte. Solita, eterna polemicuzza che tocca sorbettarsi da chi è solito ignorare molte cose, di storia e di ideologia, salvo poi tenersi in casa (suo diritto a casa sua) il busto del Duce. Francamente non capisco neppure io Bella ciao in piazza per il Carnevale, comunque può starci, anche se alla fine potrebbe suonare irriverente proprio per Bella ciao, più che per i fascisti mascheratisi sotto l'ombrello (oggi ombrellino) di B.

Comunque pare che la versione del noto canto popolare nel concerto in questione sia stato arrangiato, quindi non so se in questo modo reso ideologico. Ma so per certo che il consigliere dai busti in casa respinge a prescindere e in questo francamente fa il suo mestiere, che è quello di ignorare e comunque non accettare che la nostra è ancora una Repubblica democratica fondata sul lavoro e nata dalla Resistenza. Sapendo di non poter fare nulla (come dentro di sé forse agogna) si arrampica sugli specchi della polemicuzza, quella che ancora sostiene che Bella ciao è partigiana non nel senso dei partigiani ma nel senso che è di sinistra.

Che interessa al consiglierucolo che partigiani furono anche i badogliani fedeli al Re. Che ce n'erano di comunisti (forse la maggioranza), socialisti, azionisti, liberali e persino cattolici come Benigno Zaccagnini ed Enrico Mattei. No, no, tutti di sinistra! Anche i partigiani e gli antifascisti che erano già allora anticomunisti. Ma non è stato così e da quella pagina (pur con qualche momento oscuro e tragico che non condividiamo, anzi condanniamo proprio per i valori della Resistenza) è nato il confronto di culture diverse durante la Costituente e poi il testo definitivo della Costituzione italiana. Cose ovvie, diranno i miei pazienti lettori. Mica tanto se ancora ci sono quelli disposti a sparar cazzate come sostenere che Bella ciao sia di sinistra, il che poi per loro è sinonimo di comunista. Ora, ripeto, non ho ascoltato la versione in piazza, anche perché non sopporto (come Maurizio) il carnevale, quindi non so se gli arrangiatori vi abbiano inserito a insaputa dell'assessore qualcosa di ideologicamente troppo di parte, ma so che il testo della canzone ha una storia che il piccolo consigliere che rimpiange il Gran Consiglio non è andato a leggersi neppure su Wikipedia.

Né il canto da cui sembra abbia preso spunto, né il testo definitivo che conosciamo e che si è diffuso, sembra, soprattutto dopo la Liberazione dai nazifascistibravagente, hanno alcunché di ideologicamente orientato a sinistra o al centro. È un canto (secondo me neanche così bello musicalmente parlando) che parla di amore, sofferenza, speranza e tristezza, tristezza e speranza. C'entra poco secondo me col carnevale, non c'entra una cippa col comunismo, non c'entra con la gnorranza che imperterrita ancora spara cazzate sotto l'ombrellino di B.