Pausa Caffè

con Maurizio Minnucci

La gomma e la matita

Ciao Maurizio.

Ciao.

Ci prendiamo un caffè?

Prima voglio raccontarti una storiella.

Bene, allora mi siedo.

È la storiella della gomma e la matita.

Si intitola così?

Non ha un titolo, gliel'ho messo io adesso.

Ah, ok. Ti ascolto.

C'era una volta una gomma e una matita. La gomma chiese alla matita: «Come stai, amica mia?». La matita, con tono irritato, le rispose: «Non sono tua amica, anzi, mi dai fastidio». Sorpresa e triste, la gomma chiese: «Non capisco perché mi dici così…». Con tono accusatorio, la matita replicò: «Perché cancelli quello che scrivo». Allora la gomma spiegò: «Io elimino soltanto gli errori». La matita chiese: «E quale sarebbe il tuo ruolo?». La gomma rispose: «Sono una gomma. Correggere è il mio compito». La matita disse: «Questo non è un vero lavoro!». La gomma ribatté: «Il mio lavoro è importante quanto il tuo». Non convinta, la matita disse: «Sei una presuntuosa, perché chi crea è superiore a chi distrugge». Al che la gomma disse: «Eliminare ciò che è sbagliato serve a definire ciò che è corretto». Dopo un breve silenzio, la matita osservò con malinconia la gomma e le disse: «Ogni giorno ti vedo sempre più piccola». Così la gomma spiegò: «Questo accade perché perdo una parte di me ogni volta che correggo un errore». Con voce malinconica, la matita confessò: «Anche io mi sento sempre più corta». Con tono rassicurante, la gomma disse: «Non possiamo aiutare gli altri senza sacrificare qualcosa di noi stessi». Poi, guardando affettuosamente la matita, chiese: «Mi odi ancora?». Con un sorriso, la matita rispose: «Come potrei odiarti, dopo tutti i sacrifici che hai fatto per me?». La gomma concluse dicendo: «Ricorda, se non puoi essere una matita che scrive la gioia degli altri, sii una buona gomma che cancella le loro tristezze, seminando speranza e ottimismo per un futuro più luminoso».

Bella.

Grazie. Prendiamo il caffè?