Post-it

Servizio pubblico

Esagerato lo spazio che i giornali hanno dedicato alla parolaccia detta in diretta da Lucia Annunziata. Aveva pure chiesto scusa, anche se le scuse erano state rivolte solo agli spettatori, mentre andavano presentate anche al ministro ospite della trasmissione. Certo, un passaggio sgradevole ma non proprio una novità. Il linguaggio scurrile utilizzato per rafforzare i concetti, probabilmente non considerati abbastanza forti dagli stessi che li utilizzano, è un brutto costume piuttosto diffuso. E' il caso di ricordare che sulla parolaccia è stato fondato un partito politico, che è stato anche di maggioranza relativa. Più significativo il fatto che quell'intercalare è ricorso a sottolineare la distanza di opinioni fra la giornalista e l'ospite intervistata. Non saremo certo noi a sostenere la panzana che i giornalisti debbano essere al di sopra delle parti, ma una cosa è manifestare opinioni diverse, altra cosa è avere una televisione di Stato che fa di quel modo d'intendere il giornalismo una forma di spettacolo permanente. Se questa è la forma del "servizio pubblico" ci sfugge in che consista il "servizio" e perché mai debba essere "pubblico".