Scritture scriteriate

Bartolomeo Sorge

È morto alla bella età di novantadue anni padre Bartolomeo Sorge. Nato nel 1929 a Rio Marina sull'Isola d'Elba da genitori di origini siciliane, nel 1946 era entrato nella Compagnia di Gesù e ordinato sacerdote nel 1958. Fu collaboratore di Paolo VI alla Octogesima adveniens, importante lettera apostolica che ribadisce il concetto di azione politica dei credenti come servizio alla collettività e all'uomo. Collaborò a La Civiltà Cattolica dal 1973 al 1985 e poi fino a metà anni '90 all'Istituto di formazione politica Pedro Arrupe di Palermo.

Sorge ebbe sempre presente il principio sturziano di aggregare i "liberi e forti" e non credenti e non credenti, portando questo principio laico all'estremo per una rifondazione della Democrazia Cristiana e ad una collaborazione aperta e ferma con i partiti e i movimenti progressisti, senza steccati ideologici. Fondamentale il suo impegno contro la mafia, anche a rischio della vita. Fu promotore e collaboratore con padre Pintacuda dell'esperienza palermitana di Leoluca Orlando e poi del movimento La Rete di quest'ultimo. Nel 1997 tornerà a Milano, ma sempre attivo, questa volta al Centro San Fedele coi Gesuiti di Aggiornamenti sociali, di cui fu anche direttore fino al 2009.

Sorge è stato anche fra quei teologi profondamente convinti che la crisi che l'Occidente industriale sta vivendo da alcuni decenni sia un fatto strutturale che coinvolge non solo le categorie prettamente economiche, ma anche quelle culturali e spirituali, di fronte a cui gli uomini debbono sforzarsi di proporre nuovi percorsi che siano non solo politico-istituzionali. Per questo l'educazione delle nuove generazioni è sempre stato uno dei cardini del pensiero e dell'impegno di Sorge. In questo, però, senza staccarsi da quanto il passato mantiene ancora di vivace e stimolante, così come nei messaggi del Concilio.

Ho avuto il privilegio, anni fa, di scambiare con Sorge alcune mail. Mi servivano informazioni per il mio lavoro di tesi proprio su La Civiltà Cattolica negli anni in cui vi scriveva. Poche e intense righe che ricordo ancora nelle quali seppe anche ascoltarmi su questioni private. Accettò di pregare per me nella Messa del mattino: «Porterò la tua preghiera sull'altare», fu più o meno la sua risposta.

Ora leggo della sua morte e me ne addoloro, ma da credente sono convinto che per lui venga ora una nuova vita, quella completa, in cui vedrà il Signore così come Egli è.