CR7

20.07.2023

Niente da fare, Cristiano Ronaldo non riesce ad apparire simpatico neppure per contratto. Un umanoide planato sul mondo del pallone per fare incetta di trofei e Palloni d'oro, senza lasciare una traccia nel cuore degli appassionati. Un fuoriclasse mostruoso nei numeri ma incapace di cogliere il senso ultimo del calcio. È sempre stato così, passando per campionati e grandi club senza accendere mai una scintilla d'amore fra i compagni di squadra e in fin dei conti neppure sugli spalti, dove l'hanno osannato finché ha garantito i gol, per poi dimenticarlo subito non appena partito per nuovi lidi.

Oggi fa il testimonial della nuova frontiera d'Arabia, sostenendo con la sicurezza che resta uno dei suoi tratti distintivi, il futuro radioso di una Lega totalmente artificiale in cui è andato a svernare, un campionato che a vagonate di petrodollari ha deciso di sovvertire ogni regola della logica pur di imporre la visione pallonara degli sceicchi: spese senza senso e senza limiti per costruire in laboratorio un torneo superiore a quelli giocati in Europa. Nel frattempo la nuova squadra di CR7 – l'Al-Nassr – ne ha presi cinque dal Celta Vigo, che non è il Real Madrid ma da quelle parti è come se lo fosse.

Con indifferenza, il portoghese sta ricoprendo di bile il nostro campionato di Serie A e la Juventus che lo ha profumatamente pagato per anni senza ottenere l'apporto decisivo per l'agognata Champions League. Ha riservato frecciatine non solo al nostro campionato ma anche a quello statunitense, solo per poter denigrare il rivale di una vita Leo Messi, che è andato a giocare da quelle parti.

Il problema di CR7 è che Leo Messi resta un campione amato da tutti, mentre lui è stato rapidamente dimenticato nel pensionato arabo in cui è andato a rinchiudersi. Messi sta gestendo il proprio tramonto nel modo più conveniente e fruttuoso dal punto di vista economico e personale, in un campionato a bassa intensità e nella Miami dell'estate perenne, ed è pur sempre reduce dalla tempesta di emozioni del titolo mondiale conquistato qualche mese fa con la sua Argentina. Il traguardo di una vita, il sogno di ogni calciatore, mentre Ronaldo finiva mestamente in panchina persino nel suo Portogallo.

CR7 è convinto di aver fatto la storia del calcio e i freddi numeri gli danno pure ragione, ma noi continuiamo a porre questo semplice quesito: qualcuno di voi ricorda il suono della voce del portoghese?