Deliri di protagonismo

08.02.2024

È sempre antipatico occuparsi dei deliri di protagonismo di una donna (l'ex ambasciatrice Elena Basile) che ha deciso di costruirsi un ruolo tramite un certo tipo di talk show televisivo, in barba alla logica, al rispetto della realtà storica e anche della stessa decenza. Però quando si arriva a scegliere come obiettivo dei propri strali la senatrice a vita Liliana Segre, è obbligatorio mettere un punto. Basile l'abbiamo conosciuta ai tempi dell'invasione russa in Ucraina: putiniana di ferro per esigenze di copione e utile a far caciara in alcuni talk show a cui era invitata con l'obiettivo palese di far infuriare gli altri ospiti, portarli al punto di ebollizione e garantire un po' di ascolti. Il gioco è andato avanti e per un po' ha funzionato, poi ci si stanca di tutto, persino delle guerre, figuriamoci della Basile.

Dare della "nazista" a Liliana Segre è una tale enormità, una tale offesa alla memoria collettiva, una tale assurdità da far dubitare dell'equilibrio psichico. Ma siccome l'unico interesse dell'ex ambasciatrice è se stessa, pazienza se per guadagnare un po' di visibilità arriva anche a calpestare l'onorabilità di una donna come Liliana Segre. La prova l'ha fornita lei stessa dopo l'annuncio della querela da parte del figlio della senatrice a vita, comprensibilmente disgustato dalle accuse mosse alla madre. La Basile è arrivata ad accusare Liliana Segre di aver "provato dolore solo per i bambini ebrei" coinvolti nella guerra scatenata da Hamas. Un falso storico facilmente verificabile reperendo in rete la trascrizione parola per parola del pensiero della senatrice.

In un mondo normale, preso atto della sciocchezza detta volontariamente o meno, ci si ritira in buon ordine e possibilmente si chiede scusa. Invece no, lei non solo nega di aver sbagliato – confermando di aver voluto questa sceneggiata – ma risponde sostenendo che proprio la decisione del figlio di Liliana Segre di adire le vie legali possa rinfocolare l'antisemitismo. Siamo al teatro dell'assurdo, non basta sentire simili assurdità ma dobbiamo anche assistere alle lezioncine sulla pelle di una donna come Liliana Segre. E allora non si può tacere, è necessario prendere posizione e riflettere per il bene e la decenza di tutti.