Il peso della corona

22.01.2024

Chi ha persone care ospedalizzate e deve badare al resto della famiglia, probabilmente la settimana scorsa avrà avuto altro da fare che leggere i giornali, perché già è molto se avrà avuto il tempo di respirare. Ed è un peccato, perché ci avrebbe trovato una cosa in comune con il principe William. Il povero ragazzo (a dir la verità ultraquarantenne e pure pelato, ma per i media resta sempre il bambino di lady Diana) in questi giorni deve fare i conti con i ricoveri di sua moglie Kate, per una non meglio precisata patologia all'addome, e di suo padre Carlo, la cui prostata fa i capricci e necessita di un intervento.

Non c'è bisogno di un particolare attaccamento alla corona britannica per augurare pronta guarigione ai blasonati pazienti, se non altro perché così i giornali italiani smetteranno di pubblicare articoli come quello di Repubblica, che a dispetto del nome ha un cuore che batte per la monarchia: «William solo con i figli: su di lui tutto il peso di corona e famiglia». Dopo aver letto l'articolo, tutta la simpatia umana per una persona alle prese con disavventure mediche di congiunti, dispiace dirlo, sfuma come neve al sole. Conosciamo lo stile di vita dei regnanti inglesi, a cominciare dal nugolo di valletti, paggi, segretari e addetti alla persona su cui ognuno può contare fin dalla più tenera età. Quando William è solo con i tre figli non significa che in casa ci sono quattro persone, ma almeno una trentina, fra camerieri, assistenti e bambinaie. Difficile immaginare William in ciabatte e grembiule, intento a lavare i piatti e preparare la cena mentre i marmocchi fanno casino.

Quanto al "peso della corona", ma stiamo scherzando? Non sembra che fare il sovrano del Regno Unito sia un lavoro così usurante se sua nonna è riuscita a farlo fino a novantasei anni e suo padre ha iniziato a settantaquattro. Anzi, proprio perché Carlo ha dovuto attendere così a lungo il suo momento, figurarsi se permetterà a suo figlio di sostituirlo, anche solo temporaneamente. Difficile immaginare William che fa la spola fra le stanze d'ospedale della moglie e del babbo perché di notte nessuno rimane ad assisterli o perché da lei mancano sapone e carta igienica e da lui l'acqua minerale. Vabbè che in Inghilterra dopo la Brexit è sparito un po' tutto, specie in campo sanitario (sembra che alcuni medicinali siano diventati introvabili), ma il problema può affliggere i comuni mortali, non certo i membri della Royal Family, che si ammalano come i loro sudditi ma in ospedale hanno tutto il necessario e forse anche qualcosa di più. 

Per ora il sovraccarico di responsabilità per il principe di Galles si è manifestato in una visita alla moglie e, nello stesso pomeriggio, nel recuperare i figli a scuola. Oltretutto William ha fatto sapere di avere sospeso tutti gli impegni fino a Pasqua per restare vicino a Kate, un lusso che puoi permetterti quando i tuoi impegni sono solo quelli di tagliare nastri. Nessun rancore, ci mancherebbe, mica l'ha chiesto lui di nascere principe. Ma un vaffa verso certi giornali, che in una pagina ti parlano di ospedali distrutti e di bambini mutilati a Gaza e in quella dopo vogliono farti compassione per un principe che, poveretto, "deve" andare a prendere a scuola i figli, ci sta eccome.