Poteva andare meglio

25.08.2023

L'estate volge ormai al termine e qualche bilancio si può fare: poteva andare meglio. Non è andata male, beninteso, ma i record che ci aspettavamo non si sono registrati. Se abbiamo recuperato ingenti quote di turisti stranieri – americani in particolare, ma non solo – gli italiani sono venuti meno in modo piuttosto evidente e rumoroso (nel senso che hanno alzato la voce per far sapere i motivi delle proprie scelte). È come se fosse stato fatto un gran bel pernacchio a tutti quelli che pensavano di poter spennare senza ritegno.

Un atteggiamento autolesionista e miope che pagheremo per un bel po', perché recuperare chi abbiamo deluso sarà durissima. La cosa peggiore è che molti operatori turistici – penso alla Puglia, alla Sardegna, alla Liguria, alla Campania, alla Sicilia, alle Dolomiti – non hanno proprio afferrato il concetto: continuano a scambiare i turisti per fessi. Giocano con il proprio futuro e quello dell'intero settore.

Abbiamo sprecato una stagione estiva, inutile girarci intorno, solo per egoismo e per soddisfare un paio di categorie iper protette e ormai diventate intoccabili a livelli patologici. Parlo di tassisti e balneari, contro i quali continuo a non avere assolutamente nulla, ma di cui mi ostino a segnalare l'atteggiamento per nulla collaborativo e ancor meno conveniente a lungo termine.

È stata e continua ad essere l'estate di una incomprensibile (o comprensibilissima) rabbia repressa. Un'estate di sordi rancori, che hanno trovato il loro eroe in un oscuro generale a capo di una variopinta armata brancaleone. C'è un po' di tutto: sinceri libertari e libertini, discepoli della libera parola e del libero pensiero, ma anche odiatori di professione, tigri della tastiera, razzisti, gente fuori dal tempo, nostalgici e qualche fuori di testa. Tutti uniti sotto la bandiera di un nuovo profeta di quanto erano belli i tempi in cui gli omosessuali se ne stavano al posto loro.

Abbiamo sprecato un altro po' di estate per star dietro a queste sciatte corbellerie, quando una volta, davanti a certe sciocchezze, si accompagnava la persona alla porta, si invitava a posare il fiasco e nessuno osava fare il fenomeno per non passare per fesso. Un'estate strana, un'estate che poteva essere e non è stata, ed è finita per essere quello che proprio non avremmo voluto.